Alla scoperta della miniera di Predoi in valle Aurina
Come si suol dire in tutte le cose e per tutte le esperienze, “provare per credere”!
La visita guidata nell’antica miniera di Predoi in Valle Aurina (Alto Adige) è un’esperienza emozionante e di grande cultura, soprattutto per ben comprendere qual’era un tempo la vita del minatore e come si svolgeva il suo difficilissimo nonché pericoloso lavoro. Il tour inizia salendo sul trenino dei minatori percorrendo la galleria St. Ignaz per circa un chilometro all’interno delle viscere sotterranee della montagna, ben equipaggiati con adeguato vestiario di sicurezza messo a disposizione dall’organizzazione del museo. Arrivati a destinazione una guida molto esperta accompagna i visitatori per un tour a piedi lungo i 350 metri di tragitto. La visita è sconsigliata per coloro che soffrono di claustrofobia.
Museo provinciale delle miniere – Miniera di Predoi
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Il museo provinciale delle miniere – Miniera di Predoi (in tedesco Südtiroler Bergbaumuseum Prettau) si trova a Predoi, in cima alla Valle Aurina, in Alto Adige; fa parte dei musei provinciali altoatesini.
La storia
L’estrazione e la fusione diretta del metallo infatti è stata praticata fin dal 1400. Le prime citazioni sulla miniera si hanno infatti nel 1426, quando il principe Federico IV d’Asburgo-Tascavuota fece l’ordinazione di due cannoni per l’assedio del Castel Greifenstein (noto anche come castel del Porco) a Settequerce di Terlano. Nonostante ciò, un’ascia celtica trovata nel 1864 da un minatore, potrebbe far risalire lo sfruttamento minerario già all’età del bronzo. Il rame estratto, in quanto sottile, si prestava in maniera particolare per la produzione di fili di rame molto sottili e per la produzione dell’ottone. Questo minerale doveva essere arrostito almeno tre volte per ridurne il contenuto di zolfo. Veniva quindi fuso per quattro volte, ottenendo così un’elevata purezza. Gli imprenditori locali erano i conti Enzenberg, famiglia tirolese ancora attiva. La produzione della miniera oscillava tra le 56 e le 84 tonnellate di rame. L’attività continuò fino al 1893; per breve vi fu anche una ripresa nel XX secolo, tra il 1957 e il 1971. Tuttora la miniera è in attività, anche se con miseri ricavi. Ad un unico addetto è stato concesso lo sfruttamento della miniera per l’estrazione del rame. Fu solamente nel 1996 che si aprì il museo delle miniere, e nell’autunno del 2000 si aggiunse anche l’apertura del granaio di Cadipietra (Kornkasten Steinhaus).
Più recentemente, nel 2009, sempre all’interno della miniera è stato aperto un centro benessere, principalmente per i malati d’asma o comunque in generale per i malati alle vie respiratorie.