“I nostri anni al Curiel: tra scienza e rivoluzione”

La passione per la storia e gli eventi locali raccontati attraverso la fotografia e la videocreatività

“I nostri anni al Curiel: tra scienza e rivoluzione”

Ho deciso di mettermi in gioco e di scrivere qualche episodio dei tempi del liceo, celebrando i miei cari compagni di classe con i quali ho vissuto i migliori anni della mia vita, una vita felice e spensierata.

La memoria si è appannata e la mente non è più elastica come un tempo per ricordare, ma sicuramente la saggezza che abbiamo conquistato tutti dopo i sessant’anni arricchirà queste microstorie di colore e fantasia, rendendo così la lettura fluida e piacevole.

La mia personale passione per i video mi ha portato inoltre ad elaborare un filmato, un progetto che spero sinceramente andrà a arricchire i miei pensieri e a comunicare in modo più efficace e coinvolgente con gli altri.

Buona lettura!


“Sinfonia di Anni Indimenticabili: Liceo Eugenio Curiel, Sezione B (1975-1979)”

Era il crepuscolo degli anni ’70, un’epoca in cui la musica delle risate e le danze dell’amicizia risuonavano nei corridoi del Liceo Scientifico Eugenio Curiel di Padova. La Sezione B, un gruppo affiatato di una ventina di anime giovani, si lanciava con entusiasmo verso gli anni della maturità, tra libri di testo e il dolce profumo di avventure imminenti.

Gli anni tra il 1975 e il 1979 furono un’ode alla gioia e alla spensieratezza, un capitolo quasi dimenticato nel libro della nostra vita, ma ancora vivo nei ricordi impalpabili. Eravamo una famiglia di cuori uniti dalla passione per il sapere, tra le pagine dei libri e gli scherzi nei corridoi. Quei giorni erano una sinfonia di risate e sogni con la melodia del futuro che si stendeva davanti a noi come un immenso spettacolo.

Oggi, il crepitio delle pagine dei libri si è trasformato in conferenze di lavoro, gli scherzi nei corridoi sono diventati racconti nostalgici, ma il legame forgiato tra quei banchi di scuola è rimasto incrollabile.

La nostra classe, un tempo mista tra sognatori e studiosi, oggi si divide tra genitori, professionisti affermati, e coloro che hanno abbracciato la dolce quiete della pensione.

In questo racconto di fantasia e poesia, cerchiamo di afferrare quel filo d’oro dei ricordi, sfumati ma ricchi di vita, intessuti nella trama della nostra giovinezza.

Insieme, tra le pieghe della realtà e le pennellate di fantasia, riviviamo quegli anni d’oro in cui la nostra classe era una sinfonia di vite destinate a intrecciarsi per sempre.


“Frammenti d’Eterna Giovinezza: Il Film Super 8 della Nostra Vita”

Tra le perle preziose dei nostri anni al liceo scientifico Eugenio Curiel di Padova, spicca un tesoro cinematografico che ha immortalato i nostri momenti più preziosi.

Il nostro cineasta di fiducia Alberto, armato di una cinepresa Super 8 e una passione travolgente, ha creato un film che va ben oltre una semplice registrazione.

Le immagini, afferrate dalla pellicola, diventano frammenti di una giovinezza vibrante, di sorrisi condivisi e di risate contagiose. Il montaggio, un’opera d’arte in Super 8, cattura la magia di festicciole casalinghe e avventure carnevalesche, trasformando la quotidianità in momenti indimenticabili.

Nella sfida della sonorizzazione su pellicola, ogni scena è accompagnata dalla colonna sonora della nostra crescita, una melodia di amicizia e scoperte. Le immagini tremolanti narrano storie di complicità, di segreti condivisi e di connessioni che sfidano il tempo.

Questo film, un viaggio di quasi due ore nel cuore della nostra gioventù, diventa un rituale sacro del rivedere. Le serate trascorse a casa di amici, le festicciole che risuonano di risate e i momenti a scuola sono eternamente conservate in quei frame delicati.

Ogni rullino diventa una capsula del tempo, e premendo il pulsante di avvio del proiettore cinematografico si apre una finestra verso i giorni d’oro. Il Super 8 diventa il nostro magico tappeto volante, trasportandoci indietro nel tempo per rivivere l’energia e l’innocenza di quegli anni magici al liceo Curiel.

E così, guardando quel filmato, ci rendiamo conto che la nostra gioventù è stata catturata in un’opera d’arte, un’ode alla nostra eterna amicizia, che continua a risplendere attraverso gli anni.


“Venezia sotto la pioggia del ’77”

Era il 1977, un’epoca di cambiamenti e rivoluzioni, ma per noi della classe B del liceo scientifico Eugenio Curiel di Padova, quegli anni erano semplicemente magici.

In una giornata di sciopero generale, decidemmo di fuggire dalla routine e dirigerci verso Venezia in treno, una città intrisa di romanticismo anche se in una giornata uggiosa e caratterizzata da una nebbia fredda e pungente.

La nostra classe, unita da un legame indissolubile, si riversò per le calle umide di Venezia, sorridendo nonostante il tempo capriccioso. Il nostro amico cineasta immortalò ogni istante, trasformando la nebbia ed il suo grigiore in una danza poetica che rendeva la città ancora più affascinante.

I canali riflettevano le luci sfumate delle strade, mentre noi, avvolti in cappotti e sciarpe, attraversavamo ponti e calli. La nebbia e la nostra spensieratezza divennero la colonna sonora di quel giorno speciale, un ritmo che scandiva la nostra gioia ribelle.

I nostri sorrisi e la nostra gioia di vivere sfidavano il grigiore del tempo, e le risate risuonavano lungo i canali. Venezia, con la sua atmosfera malinconica, divenne il palcoscenico di un’amicizia eterna.

Quella giornata grigia del ’77 a Venezia rimarrà incisa nei nostri cuori come un capitolo indimenticabile, un racconto di gioventù ribelle e di amicizia che sfidava le avversità.


“Tra i Canali dell’Amore: La Love Story di Alessandra e Mauro”

Nel cuore di Venezia, tra i canali che intrecciano destini, nacque un amore che avrebbe sfidato il tempo e navigato le acque della vita. Alessandra e Mauro, due giovani cuori che si scontrarono sotto il cielo di una città intrisa di magia.

Era il 1977, una giornata uggiosa che aveva reso Venezia ancor più romantica. Tra i riflessi dell’acqua sui selciati, gli sguardi di Alessandra e Mauro si incrociarono come gondole sulla laguna.

Alberto, il nostro regista del Super 8, catturò quei primi momenti di sguardi timidi e sorrisi rubati, creando il prologo di una love story destinata a fiorire.

Attraverso le calli umide e i ponti romantici, Alessandra e Mauro si inseguivano come personaggi di un romanzo d’amore. Alberto, con la sua cinepresa, narrò la crescita di questo sentimento, da piccoli frammenti di affetto a scene intense di dichiarazioni sotto l’ombrello veneziano.

Le luci dei lampioni danzavano sulle acque mentre Alessandra e Mauro s’innamoravano sotto il grigio cielo di Venezia. Le piazze divennero palcoscenico per promesse d’amore eterno, e ogni passo tra i vicoli si trasformava in una pagina di un racconto senza fine.

Con il passare degli anni, le immagini di Alberto diventarono il film dell’amore di Alessandra e Mauro. Il matrimonio, le professioni e la gioia di due splendide figlie danzavano sullo schermo, rendendo il Super 8 una cronaca viva del loro percorso condiviso.

Oggi, mentre Alessandra e Mauro navigano attraverso il canale della vita, il loro amore continua a brillare come una stella nel cielo di Venezia.

La città dell’amore ha visto nascere e crescere la loro storia, rendendo ogni giro di gondola un tributo all’eternità di un legame che Alberto, con la sua cinepresa, ha reso immortale.

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Video “I nostri anni al Curiel: tra scienza e rivoluzione” tratto dal film in pellicola Super8 "La seconda B 1975-1976" per la Regia di Alberto Bottiglione - AB FILM di Padova

“Oltre le Ombre della Provincia: una storia intima”

Sotto il cielo di Padova, tra i fili d’erba della provincia, cresceva un giovane di nome Giorgio. Aveva 15 anni, un cuore pulsante di speranze, ma nelle sue tasche portava l’ombra di un’apparente inferiorità. Nella luce delle aule del liceo Curiel, la sua anima provinciale si confrontava con l’aura sfavillante dei compagni cittadini.

Un giorno, la professoressa di lettere, un faro di saggezza, notò la tempesta nei suoi occhi. La campanella suonò, ma il tempo si fermò quando lei, con una carezza di parole materna, disse: “Fermati un momento, Giorgio.”

Le sue parole erano una melodia di comprensione, una sinfonia che accarezzava l’anima ferita del giovane. “Ti vedo a disagio,” disse con dolcezza, penetrando l’ombra che avvolgeva il cuore di Giorgio. Con voce gentile, tessé parole di conforto, esortandolo a elevarsi oltre il peso dell’inferiorità.

“Tu sei la luce di una provincia che danza tra i campi, un’essenza che aggiunge colore a questo mosaico cittadino,” disse la professoressa. “Non permettere mai che il luogo da cui vieni ti renda meno prezioso. La tua unicità è un tesoro che nessun’altra città può possedere.”

Così, Giorgio fu guidato oltre le ombre della provincia, verso la consapevolezza della sua bellezza interiore. Le parole gentili della professoressa diventarono ali, sollevandolo oltre il senso di inferiorità.

Ogni passo successivo nel labirinto del liceo portava con sé la forza della sua autenticità, mentre il suo spirito provinciale si trasformava in una chiara stella nel cielo cittadino.

E così, il giovane Giorgio imparò a camminare con fierezza, consapevole che la sua provincia era il trampolino di lancio per un viaggio unico e prezioso attraverso il labirinto della vita.


“I Legami Indissolubili dell’Adolescenza”

Nel rifugio dei banchi del liceo scientifico Eugenio Curiel di Padova, siamo cresciuti insieme, dalla timida adolescenza alla maturità vibrante. Un gruppo eterogeneo di giovani, uniti da una magia indescrivibile, che ha resistito alle prove del tempo.

Tra i corridoi e le aule, le nostre vite si sono intrecciate come pagine di un libro aperto, ciascuna parola scritta con risate, sfide e amicizie indelebili.

Ci siamo sostenuti nei momenti difficili, abbiamo celebrato le vittorie e costruito ponti di comprensione per sfidare le diversità.

E’ stata più di una semplice amicizia; era un legame profondo, un connubio di cuori che rendeva ogni giorno al liceo una nuova avventura. Crescevamo insieme, non solo intellettualmente, ma anche emotivamente, imparando a navigare nelle acque impetuose dell’adolescenza.

Oggi, quei giovani che una volta camminavano insieme per le calli di Venezia sono diventati adulti, ma la fiamma dell’amicizia brucia ancora intensamente. Le risate condivise sono diventate ricordi indelebili, e le sfide di ieri hanno cementato il nostro legame.

E così, la nostra adolescenza al liceo Eugenio Curiel di Padova diventa un racconto senza fine, un poema che continua a scriversi attraverso gli anni, rivelando le pagine della vita che abbiamo condiviso e continueremo a condividere.


“Un abbraccio caro amico mio, ovunque tu sia”

Nel caleidoscopio dei ricordi, un’ombra delicata aleggia nel nostro gruppo. Franco, il ragazzo buono e gentile, garbato e sempre pronto ad aiutare, ci ha lasciati in un tragico incidente stradale qualche anno fa. Anche da adulto, conservava quell’innata gentilezza che ha reso il suo ricordo ancor più prezioso, illuminando il nostro cammino con la sua memoria.

Il Sogno

Il libro di
Giorgio Ferrato

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