Il raduno degli ex del 5° Battaglione Genio Pionieri “Bolsena” – Picchi di Pertegada 12 giugno 2010

Discorso fatto dal Ten.Col. Paolo Blasi in occasione della commemorazione del Serg. Fanciullo
Picchi di Pertegada – 12 giugno 2010
Alcune perplessità si sono affacciate alla mia mente quando ho iniziato a scrivere queste parole, sul come chiamarvi su come appellarmi a voi se con il termine di amici commilitoni compagni camerati o più prosaicamente colleghi ma è il termine “carissimi” quello che più aderisce ai miei sentimenti e allora…”carissimi” (e carissime) eccoci qua di fronte a questa lapide, una delle pietre miliari che hanno purtroppo costellato il nostro cammino a volte faticoso e ingrato, difficile e arduo, che ci portava ad affrontare quelle asperità (“impervia”) che dovevamo abbattere (“cedant”) o, perlomeno addomesticare in aderenza al “dictat” del nostro motto!.
Intanto affrontando il percorso e aggredendo le “impervia” qualcuno si fermava, come il nostro povero collega che questa lapide ci rammenta, provocando, pur nell’angoscia che attanagliava i nostri cuori, sentimenti edificanti, sentimenti che, invece di scoraggiarci, costruivano intorno ai nostri animi corazze costituite da saldezza, coerenza, forza e profonda convinzione nel fatto che perseguivamo obbiettivi importanti. E loro (i nostri caduti), Lui, rimanevano sempre al nostro fianco accompagnandoci durante il tragitto evolutivo della nostra professione e rimangono adesso tenaci nei nostri pensieri. Io quando è morto non c’ero ma la descrizione dell’accaduto mi ha colpito in modo significativo, infatti mi è stato detto che grande silenzio regnava su questo fiume di ampio respiro mentre l’esercitazione evolveva, le cose procedevano nel modo auspicato quando un clacson iniziò a risuonare nell’aria di una serata che voglio immaginare tersa e serena (qualcuno dei presenti c’era e spero me lo possa confermare!); quel clacson era il suo grido disperato, sottolineava il momento supremo, l’attimo in cui tutto per lui si fermava, il momento in cui il suo futuro si dissolveva ingoiato dal fango che riempiva la sua bocca. Dolore angoscia costernazione. Ma adesso a distanza di tanti anni, è rimasta questa lapide che ci dà l’occasione di incontrarci di rivederci di riunirci e insieme di sostenere i nostri ricordi costruiti intorno ai mille episodi che ci vedevano protagonisti ma che il reciproco stimolo ce li fa visualizzare con maggior nitidezza. Episodi che contribuivano a determinare la nostra compattezza il nostro amalgama l’inconsapevole certezza (sì inconsapevole perché allora, durante l’attività di servizio magari c’erano antagonismi e antipatie che il tempo ha senz’altro lenito!) di far parte di un gruppo …speciale! E parte di quel gruppo speciale adesso è qui intorno al freddo marmo di questo cippo, riscaldato però dal calore dei nostri sentimenti. E’ bello essere qui tutti insieme per questo incontro che spero sia per tutti l’occasione per trascinare nell’attualità un passato a cui siamo senz’altro rimasti avvinti e che vorremmo sempre rinnovare e celebrare. Ma non vi ho detto niente di Lui: si chiamava Giuseppe Fanciullo nato a Giurdignano (LE) il 2 marzo 1952 Operatore di macchine stradali è stato nominato sergente dal 5 settembre 1972 arrivato al 5° Rgt. Genio il 10 ottobre 1972, morto a Isola Picchi (qui) il 10 luglio 1973. Il mezzo (credo un “Cantatore ATC 135) su cui aveva attraversato il ponte oggetto dell’esercitazione, si ribaltava in questo punto uccidendolo sul colpo.
Ecco termino questa breve commemorazione auspicando che la deposizione di questa corona non sia solo una manifestazione di semplice esteriorità ma il simbolo dei nostri pensieri, delle nostre azioni della nostra limpidità dei nostri buoni sentimenti, insomma della nostra vita.
Ten.Col. Paolo Blasi
Discorso tenuto alla fine del convivio dal Ten. Col. Paolo Blasi
Ristorante “al Canedo” di Precenicco (UD) – 12 Giugno 2010
Volevo concludere questo incontro con qualche dato numerico che meglio illustri la nostra attività che auspico venga considerata nell’ambito di giusti contorni, cioè senza altri scopi se non quello di favorire i nostri incontri e radunare più affezionati possibile.
Per questo evento, la cui epoca di effettuazione mi era stata indicata (e richiesta) a gran voce già nell’ultima riunione, sono state inviate circa (il circa è dovuto al fatto che i miei collaboratori erano in possesso di alcune lettere senza indirizzo che hanno distribuito ad alcuni non in elenco) 145 lettere di cui 90 affrancate. Sono state inviate più di cinquanta e-mail ed è stata data notizia dell’incontro sul sito. A proposito del sito in diversi si sono iscritti al blog di comunicazione e il sito è stato visitato (dati riferiti al 6 giugno, ho con me il Report settimanale) 5603 volte per un totale di 17674 pagine viste. Con i miei collaboratori siamo stati due volte qui a Pertegada, la prima per fissare il Ristorante e la seconda per predisporre il luogo della commemorazione. Non vi nego che l’attività propedeutica è stata comunque estremamente piacevole perché mentre si lavorava i ricordi affioravano imperiosi. E oggi è altrettanto piacevole perché guardare i vostri visi è gratificante e mi riconduce a quel passato nel quale i protagonisti eravate voi. Perciò vi comunico così brevemente senza tante cerimonie che se dovessi rimanere solo io col mio manipolo di irriducibili (del quale senz’altro voi fate parte), continuerei sempre e comunque a cercare di mettere insieme volti e personaggi che, senz’altro insieme alla mia famiglia, hanno dato significato alla mia vita. Grazie. Un grazie particolare a Sapia, Allegretti, Trullu che mi hanno accompagnato e sostenuto in questa gradevole fatica. Ringrazio anche quelli che non sono potuti intervenire ma che mi hanno pregato, mio tramite di esternarvi il loro saluto affettuoso (non ve li cito tutti perché l’elenco è molto lungo!!!!) adesso ci vuole il nostro Francesco perché ci trascini con le sue poderose corde vocali al nostro rumoroso ma liberatorio brindisi!
Ten.Col. Paolo Blasi
[sg_popup id=6257]
4 Responses
Ciao Antonio e grazie del tuo supporto! Chi era il tuo comandante di compagnia al tempo?
1 cp 5btg Bolsena 8s77
Ciao Gabriele e grazie per il tuo commento! Lo rifarei anch’io di nuovo il servizio militare. Probabilmente questa nostra volontà è dettata dal fatto che il mitico Quinto Bolsena è stato un grande Battaglione, essendo un corpo operativo non ci siamo di certo annoiati, ma abbiamo lavorato tanto per la nostra nazione. Ciao e alla prossima! Giorgio
mi piaci come la pensi quando una persona e inteligente e ampia mentalita grazie a te ci ai dinuovo pensare quando ogniuno di noi abiamo fatto il militare meravigliosa parola che questo mpmento mi vengono i brividi a pensare che abbiamo fatto il militare ella gloriosa spaccamela e se dio esiste lo farei dinuovo nella caserma da pio grazie ancora che esisti e non si puo dimenticare grazie ancora ex geniere gabriele natale