La sala della cantieristica raccontata da Riccardo Cappellozza
Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme (PD)
Stavo appunto osservando in questa Domenica di Marzo, di quanto materiale ho raccolto nel tempo dell’amico scomparso Riccardo Cappellozza, fondatore del Museo Civico della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme (PD).
Mi sono ritrovato tra le mani un video di presentazione della sala della cantieristica del museo, credo risalga all’anno 2014, girato al tempo approfittando di una visita guidata assieme a mia moglie Debora ed alla carissima amica Anna Ziliotto.
Ho tecnicamente rivisto e migliorato il filmato nella sua definizione, e ve lo voglio riproporre per ricordare non solo l’amico Riccardo, il suo lavoro e tutti i barcàri della navigazione fluviale, ma per rammentare a tutti noi ed ai posteri che la storia ci insegna sempre le nostre origini, da dove proveniamo, e cosa hanno fatto i nostri nonni nel passato affinché tutti noi possiamo vivere in un mondo migliore.
Il Museo Civico della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme in provincia di Padova è uno scrigno che raccoglie l’essenza della navigazione, sicuramente da visitare.
La sala della cantieristica raccontata da Riccardo Cappellozza al Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme (PD)
Vi lavoravano varie figure professionali: i maestri d’ascia responsabili dello squero; i fabbri impegnati nel forgiare i chiodi, le ancore e pochi altri accessori metallici; i calafati addetti all’impermeabilizzazione degli scafi mediante stoppa e pégola; i segatori che trasformavano i tronchi degli alberi in tavole o altri pezzi utili alla costruzione delle barche.
La sala ospita un àrgano di legno da cantiere e le relative tàje (paranchi) per l’alaggio e il varo, usate per tirare a terra o rimettere in acqua i barconi. Questo esemplare ottocentesco, proveniente dallo squero Nicoletti di Bassanello (Padova), è un pezzo piuttosto raro in quanto già da molto tempo queste attrezzature sono state sostituite da quelle in metallo e motorizzate.
Su alcuni pannelli sono raccolti i vari arnesi degli squeraròi (per tagliare, segare, misurare, sagomare, forare, ecc.) che per la costruzione delle barche non usavano mai colle; i vari pezzi, infatti, venivano tenuti insieme soltanto con incastri e soprattutto mediante chiodi di legno e di metallo.
Al soffitto è sospeso un battello di servizio, vale a dire quel mezzo che dai barconi serviva per raggiungere la riva e per qualsiasi altro intervento durante la navigazione o sosta nei punti d’attracco.