Ricordi Indimenticabili: La Nostra Gita a Siena del 1978
“La partenza”
Era una mattina fresca e piena di promesse nell’aprile del 1978 quando, carichi di entusiasmo e aspettative, salimmo sul treno che ci avrebbe portati a Siena, la città del Palio. Eravamo una classe di dodici studenti del liceo scientifico Eugenio Curiel di Padova, accompagnati da due insegnanti che avevano accettato di intraprendere questa avventura con noi. Non tutti i ragazzi della quarta B avevano potuto partecipare a questa gita, alcuni erano rimasti a Padova per continuare con gli studi o per impegni familiari. Tuttavia, per noi che eravamo stati fortunati ad andare, il senso di eccitazione era palpabile nell’aria.
Eravamo ormai maggiorenni, e questo ci conferiva una sensazione di libertà e responsabilità. Era la nostra prima gita scolastica senza la sorveglianza dei genitori, e l’idea di trascorrere quattro giorni in albergo rappresentava per noi una grande libertà.
Man mano che il treno si allontanava dalla stazione di Padova, osservavamo il paesaggio che scorreva fuori dal finestrino. Le verdi colline venete lasciavano spazio a dolci distese di campi coltivati e, infine, alla maestosità dei monti dell’Appennino toscano. Nonostante fossimo ancora in Italia, sembrava di entrare in un nuovo mondo, ricco di storia e cultura.
“La scoperta”
Arrivati a Siena, fummo accolti da un sole radioso e da un’energia travolgente che pervadeva ogni angolo della città. Le strade di ciottoli ci guidarono attraverso i vicoli medievali, mentre i maestosi palazzi e le chiese storiche sembravano raccontare storie antiche e misteriose. Siena, con il suo fascino senza tempo, era pronta a svelarci i suoi segreti.
Durante i quattro giorni trascorsi in albergo, avevamo la possibilità di esplorare ogni singolo angolo della città e di comprendere cosa avesse rappresentato per i senesi la preparazione del Palio, la famosa corsa di cavalli che si svolgeva il 2 luglio e il 16 agosto di ogni anno in Piazza del Campo. Con immensa curiosità, ci immergemmo nella storia e nelle tradizioni di questa affascinante competizione, imparando l’importanza dei contrade e dei loro colori, delle rivalità secolari che animavano la città.
Ogni giorno era un’avventura diversa: visitare la maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta, scrutare la bellezza dei suoi mosaici e il magnifico pavimento, perdersi nelle strade tortuose fino ad arrivare alla Fonte Gaia, simbolo di Siena e luogo di incontro per gli abitanti del luogo. Ogni angolo riservava una sorpresa, un intreccio di storia e cultura che ci avvolgeva in un abbraccio senza tempo.
“Il divertimento”
Ciò che amavamo di questo periodo era il poter dormire fin quanto ne avevamo voglia, anche se tutto questo andava a discapito della gita e dell’aspetto culturale che l’antica città offriva. Andare in Piazza del Campo ed entrare nei bar storici e raffinati di questa città per fare colazione, per noi era il massimo. Gustare i dolci tipici senesi accompagnati da ottimi cappuccini e caffè, con la vista della maestosa piazza, era impagabile.
Verso sera si tornava in albergo per una doccia rigenerante, e poi via di nuovo alla ricerca di localini storici e tradizionali per la cena. Mangiammo dei piatti tipici della cucina senese, come la pappa al pomodoro, la ribollita, la cinta senese, i pici al ragù, il cacio e pepe. Bevemmo anche del vino rosso, con moderazione, ma sufficiente per farci sentire allegri e spensierati.
La giovane età ci portava ad essere sempre attivi, e con il classico buco nello stomaco. Decidemmo quindi di andare in una pizzeria, dove ordinammo delle pizze giganti accompagnate da ottima birra. Mangiammo con gusto e ci scambiammo le fette, assaggiando i vari gusti.
La città di notte era ancora più bella e magica. Le luci, le ombre, i riflessi, i suoni creavano un’atmosfera incantevole. Piazza del Campo era illuminata e animata da gente che passeggiava, chiacchierava, rideva. Noi ci unimmo alla folla e ci divertimmo a osservare le persone, a fare commenti, a scherzare tra di noi.
Poi ci dirigemmo verso una discoteca, dove ballammo e cantammo fino a tardi, scatenandoci sulle note delle canzoni del momento, e gli anni ’70 meritavano di essere vissuti per la bellissima musica che esisteva in quel magico periodo.
Eravamo felici, eravamo liberi, eravamo unici. Eravamo una classe mista, eravamo innamorati della nostra età, eravamo amici. Non importava, quello che contava era vivere quel momento, senza pensare al domani, senza pensare al passato. Eravamo giovani, eravamo in gita, eravamo a Siena.
“Il ritorno”
La nostra gita a Siena del 1978 è stata un’esperienza che ha segnato profondamente la nostra gioventù e che ancora oggi, da adulti, rimane impressa nei nostri cuori come un ricordo indelebile. Ogni istante trascorso insieme, ogni risata condivisa, ogni nuova scoperta che abbiamo fatto durante quel viaggio, ha contribuito a rendere quella vacanza unica e indimenticabile.
Il super 8 di Alberto, il regista della nostra gioventù, è un omaggio alla spensieratezza e all’amicizia consolidata durante gli anni del liceo.
Video “Ricordi Indimenticabili: La Nostra Gita a Siena del 1978” tratto dal film in pellicola Super8 "La seconda B 1975-1976" per la Regia di Alberto Bottiglione - AB FILM di Padova
Le foto presenti in questa pagina sono state generate da Bing con l’intelligenza artificiale. Fonte: https://www.bing.com - Parte dei testi sono basati su GPT-3.5, un modello di intelligenza artificiale per il linguaggio naturale, fonte "ChatGPT, un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI"